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Le opinioni dei docenti su questi mesi di didattica a distanza

Quali sono le opinioni dei docenti in questi mesi di didattica a distanza? queste alcune delle centinaia che ci sono arrivate dai docenti di tutta Italia

Abbiamo incrociato migliaia di docenti in questi mesi ed abbiamo lavorato con loro e per loro. Il gruppo “Volontari per la DAD” fatto da docenti e professionisti dell’informatica ha fatto un lavoro fantastico con le oltre 30 ore di lezione erogate a più di 2500 docenti di tutta Italia. Dopo gli esami, riprenderemo le attività formative. Abbiamo inviato una mail alle scuole offrendo gratuitamente le nostre competenze ed esperienze per i colleghi in difficoltà.

Il nostro compito è sollecitare la discussione, il confronto. Alimentare la condivisione di esperienze e competenze. Questo è il nostro contributo, senza entrare nel dettaglio politico od organizzativo. Vogliamo solo dare una mano.

Se pensate che il nostro lavoro sia stato utile allora vi chiediamo solo di donarci il vostro 5 x 1000. A voi non costa nulla ma a noi ci consente di organizzare queste e tante altre iniziative. Questo il nostro codice da riportare nella tua dichiarazione dei redditi.

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Buona lettura, e se volete, inviateci la vostra riflessione a: aiutiamolescuole@koinokalo.it

Insegnante preoccupata

Sarei curiosa di sapere come garantire una sicurezza sanitaria per alunni e insegnanti in una classe di 35 mq scarsi con 25 alunni di quarta o quinta elementare grandi quanto un adulto di media grandezza e 1 /2 adulti sempre presenti. Insegnante 61enne preoccupata.

Il figlio del docente

Nella classe di mio figlio, fino ai primi di marzo, sono stati inseriti 3 progetti di cui due a pagamento.  Il risultato è stato che nel primo quadrimestre sono stati fermi o quasi con la didattica. Fortunatamente è arrivata la DAD, e mio figlio ha ripreso un percorso didattico quasi normale. Gli insegnanti, spodestati e umiliati, hanno riacquisto il loro ruolo grazie alla DAD. Questo non vuol dire che sono a favore della DAD ma la scuola non può essere messa in mano a cooperative e associazioni che operano sul territorio poiché tra l’altro legate politicamente alle amministrazioni.  Chi controllerà? In che modo entreranno le associazioni nelle scuole? Hanno trovato il modo di rafforzare il potere della politica.  La scuola è finita!!!!

Pensare alla psiche dei ragazzi

Quello che invece penso che andrebbe ripensato ed è fondamentale per la psiche e la salute fisica a lungo andare è l’uso delle mascherine: le mascherine sono nate per le sale operatorie, quindi per un preciso clima ambientale (per es.: senza umidità e con temperatura medio bassa). Vengono usate per pochi minuti o per alcune ore dai chirurghi che non parlano durante le operazioni che fanno. Inoltre ci sono le infermiere che, se un’operazione dura più di due ore, cambiano la mascherina sulla faccia del chirurgo oltre a tamponargli il sudore dalla fronte. Le mascherine a scuola propri per questo non andrebbero usate.

Riflettere bene sui cambiamenti della didattica

Personalmente credo che, avendo più tempo per riflettere sui cambiamenti da apportare, rispetto all’improvviso cambiamento che ha colto tutti di sorpresa, si dovrebbe dare una particolare attenzione ai quei bambini che hanno difficoltà, non solo di apprendimento, in quanto credo siano stati quelli che hanno pagato il prezzo più caro in questo ultimo trimestre. Grazie, un saluto a tutti.

Vedo un disastro

Vedo un vero disastro, altro che virus. Prima ci avete riempito le classi di alunni, ci avete costretto a una didattica inventata per superare tutte le situazioni al limite, senza aiuti ora ci avete costretto a tre mesi di DaD, senza garantire strumenti efficaci e tutto a nostre spese dagli strumenti tecnologici alle connessioni. Ora a settembre si prospettano lezioni nei corridoi bui o nelle palestre??? Ma di che scuola stiamo parlando??? di quella che sforna “ignoranti”, incapaci e delusi pronti per la prossima carriera politica e per governare questo paese

Adeguamento: parola magica in questi mesi

Credo che una delle parole che molti di noi hanno pronunciato in questo periodo sia stata: adeguamento. Io ho studiato tutto ciò che potevo per utilizzare il pc, i programmi, come gestire le mail, ho fatto telefonate fiume agli amici di buon cuore più esperti di me, ho fatto io stessa da tutor a colleghe in difficoltà. All’inizio mi sono sentita in difetto, rispetto a chi già aveva iniziato ad usare una piattaforma, io ero ancora in fase di studio e valutazione. Ho compreso che nel mondo virtuale non tutti i programmi si confanno al proprio modo di lavorare e alla fine ho scelto, ho creato una classe virtuale, un canale youtu.be e fissato video lezioni. Ho telefonato a genitori che non sapevano come entrare in piattaforma, fatto dei tutorial per spiegare come inviare i compiti, collaborando tanto con la rappresentante. La prima settimana ho proposto ai genitori 4 possibilità di incontro per la stessa lezione (bimbi di seconda elementare e molti genitori in smart working). Matematica, scienze e inglese. Nel week end ero stanchissima. La seconda settimana 3 lezioni per materia e poi abbiamo trovato orari adatti alle esigenze di tutti così da fare solo 2 lezioni per materia. Troppa disponibilità? Non so. Anche i genitori hanno dovuto gestire un ruolo diverso. Posso solo dire che i miei bimbi ormai sono autonomi al pc tanto che alcuni sanno anche fare la presentazione. L’attività in sincrono permette il riscontro, non solo della didattica (tutto comunque andrà ripreso per quei pochi che non hanno partecipato alle lezioni) ma permette di mantenere la socialità che è stata negata soprattutto ai bambini. Più grave è il confronto con i colleghi. La mia dirigente non ha coordinato, ha lasciato tutti liberi di fare o meno video lezioni. Ci sono quelli che hanno solo inviato compiti. Io comprendo le difficoltà di chi non ha mai usato un PC ma perché adesso mi sento da loro giudicata? Perché i genitori si confrontano, hanno amici in altre classi e c’è chi ha chiesto ragione di tali differenze. Mia figlia ha ricevuto compiti, tanti, ogni settimana, qualche video di spiegazione e un link per una piattaforma su cui fare esercizi. Il suo desiderio di lavorare si è ridotto. Non aveva riscontri.

Docenti non compatti

A seguito dell’ordinanza del 16 maggio nella mia scuola si discute di come valutare la DaD. Come stabilire criteri che implicano la partecipazione attiva dei genitori? Darò un voto a chi ha potuto /saputo scaricare il libro in digitale e soprattutto ha saputo usarlo al pc? O a chi ha inviato compiti? E chi non poteva per problemi di connessione, per incapacità tecnologica, incomprensione per la lingua italiana? Sono sgomenta. Io valuterò secondo coscienza e con la consapevolezza di aver parlato con i miei alunni dei contenuti trattati, quelli non raggiunti, pochi, avranno voto del primo quadrimestre. E intanto restiamo nonadi. È il mio maggior cruccio. Non sappiamo essere categoria compatta. Non sappiamo confrontarci. Spero davvero di potermi ricredere. Ad maiora!”

L’esperienza del figlio del docente

Per mio figlio l’esperienza è stata molto deludente e spesso esasperante. Credo che il punto principale sia stato l’incapacità delle maestre di offrire una cosa completamente diversa. Si sono piuttosto concentrate nel vano tentativo di portare la scuola in presenza sul web, cosa chiaramente impossibile e frustrante. Non hanno curato la relazione e motivato l’attenzione.

La stanchezza dei ragazzi e dei docenti

Sono un docente di scuola secondaria di primo grado (precaria con contratto al 30 giugno) insegnante di sostegno senza abilitazione, seguo due classi, 9 ore in una classe I e 9 ore in una classe III, gli alunni che seguo sono fratello e sorella entrambi certificati con 104 provenienti da una famiglia con gravi problemi socio economici. Da quando è iniziata la DAD mi è stato chiesto di lasciar perdere il numero di ore di riferimento per ciascuno e seguirli in tutte le materie, trovandomi così a rimbalzare da una videolezione all’altra senza mai una tregua inoltre il pomeriggio sono impegnata a fare il doposcuola a questi poveri ragazzi che da soli non sono in grado di svolgere compiti poiché la famiglia non ha né la possibilità né le capacità per farlo, con l’ansia dei colleghi che non volevano trovarsi senza compiti svolti su classroom. Senza dimenticare in tutto questo consigli, riunioni, rimodulazione della programmazione, schede di valutazione DAD ecc.. Ovviamente seguendoli a distanza ho dovuto utilizzare strumenti digitali personali acquistati da me senza alcun bonus docenti. I ragazzi sono stanchi e io anche. La DAD è solo un incubo.

Spazi e personale i punti importanti

I punti essenziali da cui partire sono due: spazi e personale. Per i primi vanno individuati e adeguatamente attrezzati cercando di utilizzare tutti i locali scolastici (iniziare interventi edili per creare nuovi spazi è impossibile, visti i tempi ristretti). Quindi attrezzare i giardini e recuperare i locali mensa che sono normalmente molto ampi. Per quello che attiene al personale docente: destinare tutte le ore alle sole attività di insegnamento, quindi non utilizzare gli insegnanti per sorveglianza durante le ricreazioni o la mensa. Delocalizzando la mensa in locali fuori dalla scuola con personale di sorveglianza adeguatamente assicurato si otterrebbero due risultati: locali liberi negli edifici scolastici e più ore a disposizione degli insegnanti che così possono lavorare in contemporanea su una classe dividendola in due gruppi. Sarebbe inoltre molto importante attivare a livello territoriale convenzioni con associazioni di volontariato per fruire di personale di sorveglianza per i gruppi che non svolgono lezione in classe con l’insegnante.

Salvaguardare le relazioni e la didattica

I bambini e i ragazzi hanno bisogno di RELAZIONI che, soprattutto nella fascia 0-11 passano per la fisicità e il linguaggio non verbale. Togliere questo aspetto significa privarli di un fondamentale aspetto della loro vita. È da pazzi pensare di far indossare per ORE una mascherina a dei bambini, è impensabile fare lezione con indosso una mascherina. È impensabile relegare l’infanzia dentro una gabbia … la scuola non è una gabbia. La scuola è socializzazione, relazione, condivisione.

La ricaduta sulle nuove generazioni

Così rendiamo sterile un processo che è per sua natura fertile. Così castriamo un’intera generazione che crescerà diffidente, dispotica, ego centrata, triste e incapace di relazionarsi appieno con gli altri. Io da mamma non voglio questo per i miei figli, io da maestra non voglio questo per i miei alunni.

Circolare organico invariato?

Nella mia scuola si è venuta a creare una situazione paradossale. Nonostante a settembre si era auspicato la formazione di classi di pochi alunni. IL Provveditorato ha dimenticato di confermare l’organico e quindi nel mio istituto per il prossimo anno scolastico si sono perse classi. È stato chiesto di accorpare 4 classi e si è persa una classe di 40 ore. E quindi si formeranno classi pollaio con 2 disabili gravi. MA NON C’ERA IN GIRO UNA CIRCOLARE CHE DICEVA CHE L’ORGANICO RESTAVA INVARIATO?

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